La Corte d’Appello di Milano ha confermato l’ordinanza di primo grado che, accogliendo il ricorso proposto da ASGI e NAGA, rappresentate dagli avv.ti Alberto Guariso e Livio Neri, riteneva un comportamento discriminatorio e molesto per ragioni di razza ed etnia chiamare “clandestini” i richiedenti asilo.

L’appello era stato presentato da Lega Nord e dal presidente della Sezione Lega Nord di Saronno, Davide Borghi. Nell’aprile 2016, il partito, opponendosi all’apertura di un centro di accoglienza a Saronno che avrebbe dovuto ospitare una trentina di richiedenti asilo, aveva affisso per la città dei cartelli con le seguenti scritte “Saronno non vuole clandestini”, “ Renzi e Alfano vogliono mandare a Saronno 32 clandestini: vitto, alloggio e vizi pagati da noi. Nel frattempo ai saronnesi tagliano le pensioni ed aumentano le tasse”, “Renzi e Alfano complici dell’invasione”.

Gli avv.ti Guariso e Neri hanno dichiarato che “la sentenza conferma che l’utilizzo di un linguaggio rispettoso dei nostri doveri di protezione e delle persone che la chiedono non è solo un dovere morale ma è anche un obbligo giuridico”.

Corte d’Appello di Milano, sentenza del 6.2.2020, Lega Nord + altri c. ASGI e NAGA (avv.ti Guariso e Neri)

 

 

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