Colpo di scena nella vicenda “precari della scuola”. La Corte d’Appello di Milano, affrontando per la prima volta la questione,  nega il risarcimento del danno,  ma riconosce il ricalcolo dell’anzianità assicurando ai precari la stessa retribuzione che essi avrebbero percepito se fossero stati assunti sin dall’inizio a tempo indeterminato, applicando la prescrizione decennale e non quinquennale.

La sentenza capovolge completamente le centinaia di sentenze di primo grado che negli anni scorsi avevano riconosciuto a ciascun ricorrente un importo a titolo di risarcimento del danno (nella maggior parte dei casi una mensilità l’anno) ma avevano invece negato in varie occasioni il ricalcolo dell’anzianità, ovvero avevano talvolta applicato la prescrizione quinquennale.

La parte positiva della sentenza è molto importante perché garantisce ai lavoratori non solo una cifra consistente a titolo di arretrati, ma anche la conservazione di una retribuzione iniziale superiore man mano che essi verranno immessi in ruolo (il che, per molti, sta accadendo proprio in questi mesi). La parte negativa è invece sorprendente perché appare in contraddizione con i principi affermati in materia dalla Corte UE oltre che da quanto affermato pressoché da tutti i Tribunali d’Italia, con pochissime eccezioni. I dispositivi delle sentenze sono stati emessi il 20.4.12. Si attende ora il deposito delle motivazioni che, non appena disponibili,  troverete nella sezione “le nostre sentenze”. Poi la parola passerà alla Cassazione.

Milano, 20 aprile 2012

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